Oggi voglio raccontarvi una storia, la storia di come nasce un sogno, di come si alimenta, di come si trasforma, di come piano piano prende forma e si realizza. Oggi vi racconto la storia di Viola e Fiore. È da un po’ di mesi che queste pagine virtuali non si animano più, e chiediamo scusa a tutti coloro che ci hanno seguito e sostenuto sempre. Chiediamo scusa per questa battuta di arresto, ma voglio dirvi che però le nostre vite, le nostre anime, le nostre parole, non hanno mai smesso di cercare un modo di venire fuori, non hanno mai trovato pace, perché le parole sono così, irrequiete, improvvise, violente, anche quando amano. Quelle di oggi, per l’appunto, sono parole d’amore. Sono parole d’amore perché esattamente due anni fa, il 20 settembre del 2017, sono nate Viola e Fiore.
Viola e Fiore è lo pseudonimo, perché così ci piaceva pensarci, di due amiche, appassionate di scrittura, di libri, di musica, di tutto ciò che è espressione artistica. Appassionate di viaggi, di novità, di persone, di storie.
Viola e Fiore erano compagne di scuola. Si sono riconosciute sin da subito, senza saperlo, ma come gran parte delle amicizie adolescenziali, anche la loro ha subito degli alti e bassi. Dopo il liceo hanno consolidato sempre di più quel rapporto profondo e oggi sono, anche da lontano, una delle colonne portanti, delle certezze indissolubili, l’una della vita dell’altra. Sono la luce verde che Gatsby vede ogni sera dalla finestra. Così distanti in tante cose, eppure così profondamente vicine.
Oltre a condividere l’amore hanno sempre condiviso qualcosa di più. Custodivano dentro di loro quel desiderio di esprimersi, di raccontare il loro punto di vista sul mondo, di mettere nero su bianco tutte quelle parole che frullavano loro in testa. E come si fa? In un caldo pomeriggio d’estate romana, davanti a un gelato, hanno capito che il modo migliore per farlo, era farlo insieme. E così a settembre, alla fine degli esami di Fiore, dopo una cena fatta in casa, hanno detto “facciamolo”. E lì è nato il sito, poi il logo, una sorta di piano editoriale, delle date di uscita, delle interviste, dei programmi, dei desideri che prendevano forma.
Poi Fiore si è laureata, Viola ha iniziato a lavorare e le loro vite hanno iniziato a cambiare piano piano davanti ai loro occhi, senza che avessero la possibilità di capirlo davvero, mentre di giovedì in giovedì si incontravano davanti ad una puntata di x-factor e una tisana per fare la riunione settimanale. I giovedì liberi a disposizione iniziavano a diventare sempre di meno, e la vita scorreva senza che riuscissero a capire fino in fondo cosa stesse succedendo. Anche Fiore ha iniziato a lavorare e Viola si è trasferita a Milano e i giovedì hanno smesso di essere quell’appuntamento fisso e speciale in cui coltivare sogni e raccontarsi a vicenda.
Non ha smesso mai però la passione e il desiderio di comunicare qualcosa che fosse nostro, non ha smesso mai la nostra consapevolezza di essere le nostre scrittrici preferite. Gli articoli sono diventati sempre di meno, ma le cose che abbiamo da dire, le cose che abbiamo visto, sono sempre di più.
Sono Fiore e sto scrivendo senza che Viola lo sappia. Di solito ce lo comunichiamo sempre quando scriviamo, ci scambiamo idee, punti di vista, “leggilo anche tu prima che lo pubblico”. Oggi però non l’ho fatto e spero che non me ne voglia. È il mio regalo del nostro compleanno per lei: la possibilità di ricominciare a scrivere di noi anche da lontano, di ritrovare quel tempo, dentro di noi, da dedicare a tutto ciò che abbiamo sempre amato fare. Oggi ricominciamo, parlo al plurale perché so che è d’accordo con me. Oggi ricominciamo a raccontare il mondo un po’ come ci viene, a raccontare le storie che vediamo, perché se c’è una cosa che ho capito è che amo raccontare storie. Storie di possibilità, di passione, di crescita, di cambiamento, ma anche di dolore, perché è anche quello che ci fa diventare adulti. E tutto ciò si trova in un libro, in un film, in una canzone, in fondo ad una tazza di tè, negli occhi di chi sta ai bordi delle strade. Stiamo tornando perché questo spazio è lo spazio più libero e nostro che abbiamo. Non è virtuosismo, non è vanità, quella che spinge uno scrittore a pubblicare qualcosa, a farlo leggere a tanti occhi. È l’irrefrenabile forza della parole, il desiderio di condivisione, di espressione di se stessi. Scrivere è essere, è identità, e condividere ciò che si scrive è presentarsi al mondo, è dire “eccomi”.
Non avremo la penna della Rowling, ma la sua possibilità di crescere e credere nei propri desideri sì.
Eccoci.
Buon compleanno Viola e Fiore, mille di queste parole.
FIORE