Oggi voglio parlare un po’ di diari scolastici e di agende. Ho infatti ritrovato i miei diari di scuola, anzi a dire il vero non li avevo mai persi, perché sono tutti insieme in una scatola apposita, quella dei ricordi e delle cose passate, che ogni tanto riapro, per il piacere di ricordare le cose belle che hanno fatto parte della mia vita.
Io amavo i diari di scuola, perché erano pieni di scritte colorate, di dediche, di compiti, di verifiche e di cose da fare.
Una delle cose che più amavo fare a settembre infatti, prima del suono della prima campanella, era andare in cartolibreria e scegliere quello che sarebbe stato il mio fedele compagno per tutto l’anno. Era un momento magico tanto che fu una delle cose che più mi mancò il primo anno dopo la maturità. Non avevo più un diario da scegliere, in quel caso avrei dovuto scegliere un’agenda.
E quanto mi piacciono poi le agende. Svolgo lo stesso rituale anche per quelle, ogni anno, questa volta all’inizio di gennaio – io faccio sempre le cose in ritardo quindi farlo a dicembre per me è quasi utopia. Mi metto lì, con calma, le guardo tutte, ne sfoglio le pagine e poi scelgo quella che più sento mia.
Io amo le agende piccole, ma non troppo, perché poi credo di non riuscire a scriverci tutto quello che serve. Ed amo le agende che dedicano una pagina ad ogni giorno della settimana, perché non trovo giusto che i giorni debbano dividersi il tempo…e se poi ho tante cose da scriverci come faccio?
Chiaramente tutto potrebbe entrare benissimo in una pagina, ma mi piace pensare di avere delle giornate intere da riempire di parole, orari e appuntamenti.
Mi piace appuntare tutto. Io scrivo tutti i compleanni delle persone che amo, scrivo gli appuntamenti, le cose importanti e quelle che lo sono un po’ meno. È una cosa che mi piace fare, e non solo perché serve a ricordarmi quando devo fare qualcosa – anche perché io che ho una memoria di ferro nella maggior parte delle volte utilizzo l’agenda solo come una conferma – ma perché ritrovo una pienezza nelle cose che faccio.
E non dico che per ricordarsi le cose serva scriverle, perché le cose importanti ci rimangono sempre dentro, ma dico che è bello sfogliare delle pagine e ripercorrere un pezzo della propria storia, anche per rinfrescarci un po’ la memoria nei giorni in cui crediamo di aver perso qualcosa…e perché a volte abbiamo talmente tante cose da fare che è importante aiutarci a ricordarle.
Le agende sono un po’ diverse dai diari di scuola, perché sui diari ci scrivevamo i compiti, gli avvisi, le note – anche se devo dire la verità io una nota non ricordo di averla mai presa – ci scrivevamo quello che gli altri ci dicevano di fare.
Quello che scriviamo sull’agenda invece siamo noi a deciderlo, perché siamo un po’ più grandi, siamo adulti, o almeno così dovremmo essere.
Nella mia agenda di oggi c’è sempre un po’ della mia Smemo, perché ci scrivo i compleanni, qualcuno mi ci ha fatto anche una dedica, ma non ci sono più i compiti, ci sono impegni, scelte quotidiane e consapevoli.
Era bello anche fare i compiti, per carità, anche perché devo dire che io a scuola ero abbastanza brava – però quanto è più bello quando i compiti non sono più un’imposizione ma sono qualcosa che ci va di fare, che scegliamo di fare? Quando la fatica di studiare tutte quelle pagine si trasforma in un desiderio di crescere, di trasformarsi, credo che sia il momento in cui diventiamo grandi, il momento in cui non ci serve più un diario ma un’agenda, in cui scrivere e soprattutto realizzare tutti i nostri progetti.
È per questo che amo avere un’agenda in cui appuntare tutto, e amo rileggere i miei vecchi diari. Perché mi ricordano tutte le cose che ho fatto e che mi hanno portato ad essere quella che sono oggi. Sono tutte cose che porto con me e che mi hanno fatto diventare grande, dai compiti ai compleanni, alle dediche e alle scritte bizzarre. In ogni pagina c’è qualcosa di me, delle persone che amo e che ho amato, anche in quelle lasciate in bianco, forse perché magari quel giorno era più leggero, ma mai vuoto.
Credo che oltre a riempire l’agenda di impegni quindi, sia fondamentale vivere tutti quegli impegni in maniera piena, portando davvero noi stessi, dicendo la nostra, facendo quel lavoro in maniera presente, festeggiando quel compleanno con amore, arrivando in ritardo, ma arrivando sempre. Solo così non saranno più soltanto date e orari, cose da fare, ma concretezza, crescita, scelta quotidiana. E sarà bello poi sfogliare tutte quelle vecchie pagine, per ricordare quello che abbiamo fatto ed avere la possibilità di scrivere pagine nuove, appuntamenti nuovi, scelte nuove, vita nuova. Ogni giorno.
Fiore